Bacile romanico con personificazioni dei Vizi, decorato ad incisione: al centro, poco leggibile, sembra esserci un personaggio maschile a figura intera; attorno, sulle pareti dal bacile, vi sono figure a mezzo busto con iscrizioni in lettere capitali e divise da elementi vegetali, simili a fiori di loto e margherite, ognuno con tre iscrizioni, sempre a caratteri capitali. Il bordo, realizzato per battitura e sporgente di circa 1 cm, è decorato con punzone.
L’oggetto rientra nella tipologia dei bacili romanici incisi, un tempo noti con il nome di Hansa-shussel (ossia bacili dell’Ansa, in quanto si credeva che venissero prodotti principalmente in Renania, nelle Città appartenenti alla Lega Anseatica), realizzati tra la fine dell’XI e la fine del XII secolo in area tedesca. I catini erano prodotti nei monasteri femminili di quest’area e si ispiravano – per quanto riguarda i soggetti iconografici – ai testi enciclopedici, ai poemi didattici, alle scritture neo e veterotestamentarie e ai trattati sui Vizi e le Virtù studiati nelle scuole conventuali.
Questi oggetti erano sempre realizzati in coppia e al bacile con personificazioni dei Vizi era associato quello con personificazioni delle Virtù, svolgendo all’interno dei monasteri una funzione liturgico-rituale, oltre che una funzione didattica. Il testo letterario che ha fornito ispirazione per le decorazioni potrebbe identificarsi con la Psychomachia, poema di Prudenzio, risalente al V secolo, e nuovamente in voga proprio tra X e XI secolo. Il testo racconta la battaglia dell’animo umano in balia dei suoi aspetti positivi e negativi, che vengono ritratti con precise caratteristiche fisiognomiche. La particolare capigliatura di alcuni Vizi, ad esempio, con ciocche rigide e spettinate, viene ripresa a caratterizzazione di personificazioni dei Vizi nella arti suntuarie del XII secolo, si veda per esempio il cofanetto di Troyes del 1170 con i combattimenti tra Virtù e Vizi, in smalto champlevè.
Per il catino vercellese, si può ipotizzare come secondo elemento della coppia un bacile romanico conservato oggi all’interno della collezione August Kestner Museum di Hannover, con dimensioni e decorazioni avvicinabili a quelle del bacile romanico oggi al Museo del Tesoro del Duomo di Vercelli e inciso con personificazioni delle Virtù.
Dati dell'opera
Soggetto: Bacile con personificazioni dei Vizi
Autore o ambito di produzione: oreficeria mosana
Datazione: XII secolo, seconda metà
Misure, materia e tecnica
26 cm (diametro); bronzo inciso
Bibliografia generale
C. Kisa, Die gravierten Metalschüsseln des XII und XIII. Jahrhunderts, in «Zeitschrift für Christliche Kunst», 18 (1905), 8, pp. 227-236; 10, pp. 293-300; 12, pp. 365-378.
Weitzmann Fiedler, Romanische gravierte Bronzeschalen, Berlin 1981.
S. Castronovo, Il tesoro di Guala Bicchieri cardinale di Vercelli, in Gotico in Piemonte, a cura di G. Romano, Torino 1992, pp. 224-232.
C. Piglione, Le grandi oreficerie, in Piemonte romanico, a cura di G. Romano, Torino 1994, p. 435.
F. Stuttmann, Mittelalter 1. Bronze, email, elfenbein, Hannover 1996.
S. Baiocco, S. Castronovo, E. Pagella, Il gotico, Torino 2003 (Arte in Piemonte), p. 22.
S. Uggé, Materiali del Museo Del Tesoro del Duomo di Vercelli: un aggiornamento preliminare, in Atti del III Congresso Nazionale di Archeologia Medievale (Salerno, 2-5 ottobre 2003), I, a cura di R. Fiorillo e P. Peduto, Firenze 2003, pp. 21-26.
S. Faccin, Bacili romanici incisi nel Tesoro del Duomo di Vercelli: aggiornamenti e nuovi studi, in «Bollettino Storico Vercellese», 83 (2014), pp. 5-31.