L’arazzo raffigurante il Battesimo di Cristo è opera di manifattura fiamminga realizzata nel primo quarto del Cinquecento. Seguendo le tracce lasciate dai documenti dell’Archivio Capitolare, l’arazzo, è stato acquistato e donato alla Cattedrale da Agostino Ferrero, vescovo di Vercelli tra il 1511 e 1536.
I cartoni utilizzati per il drappo sono stati attribuiti al Maestro della candela spenta, un anonimo fiammingo che tuttavia ha lasciato traccia di sé nella composizione con l’aggiunta di un calamo, una piuma e, ovviamente, una candela spenta.
L’arazzo, probabilmente nell’Ottocento, è stato modificato con l’aggiunta di otto pannelli laterali cuciti alla fodera, provenienti dallo stolone di un piviale. Staccati dall’arazzo durante un intervento di restauro, i cosiddetti pannelli ad or nuè sono anch’essi oggetto di conservazione da parte della Fondazione e sono stati collocati nell’opera di una bottega lombarda di XVI secolo.
Dati dell'opera
Soggetto: Arazzo con il Battesimo di Cristo
Autore o ambito di produzione: manifattura fiamminga
Datazione: primo quarto XVI secolo
Misure, materia e tecnica
200 x 170 cm; lana, seta, filati d’oro e d’argento
Bibliografia generale
G. Bovenzi, Ricami e arazzi: il paramento di Giuliano della Rovere e l’arazzo con il Battesimo di Cristo a Vercelli, in Arti figurative a Biella e a Vercelli, il Cinquecento, a cura di V. Natale, Candelo 2003, pp.129-131.
N. Forti Grazzini, Battesimo di Cristo, scheda di catalogo in Capolavori d’arte tessile. Gli arazzi e i ricami della collezione Zaleski, a cura di G. Bovenzi, C. Bussi, N. Forti Grazzini, 2014, pp. 144-152.