Pastorale realizzato dalla bottega dei cambi Bombarda di Cremona, donato alla Cattedrale dalla famiglia Ferrero. Opera di XVI secolo

Descrizione

Il bastone, in argento fuso con motivi finemente sbalzati e cesellati, presenta un’asta percorsa da un delicato tralcio di vite tra cui compare lo stemma con leone rampante del vescovo-committente. Il bastone sostiene un grandioso nodo a forma di tempietto esagonale che, entro nicchie, racchiude figure di santi e dei dottori della Chiesa. L’elegante ricciolo celebra invece la figura di Sant’Eusebio in cattedra, con mitria e pastorale.

Ambito di produzione e confronti

Sul piccolo nodo sopra all’innesto cilindrico inferiore, sono incisi e niellati i nomi degli artisti che hanno realizzato l’opera. Si tratta della bottega dei Cambi soprannominati Bombarda di Cremona. Una famiglia di orafi, scultori ed incisori attiva tra XV, XVI secolo e oltre. Alla stessa bottega è verosimilmente attribuibile per tecnica di esecuzione e lavoro d’arte la Pace, che sebbene non rechi il nome degli autori, presenta un fragile tralcio di vite che si arrampica sulle colonne scanalate, del tutto analogo a quello che risale lungo il bastone pastorale.
Il committente, oltre che dai documenti, è ricordato dallo stemma presente sull’asta e dall’iscrizione niellata che corre alla base del tempietto. Si tratta del vescovo Agostino Ferrero che resse la cattedra vercellese dal 1511 al 1536. 

Notizie storico-artistiche

Troviamo la notizia della donazione del bastone e di altre opere nei Discorsi historiali di Marco Aurelio Cusano: 

«Alla Cattedrale Chiesa di Sant’Eusebio diede e generosamente donò una croce d’argento di squisito lavoro usata oggidì in occasione di pubbliche processioni. Donò similmente un bastone pastorale ad uso dei vescovi nelle loro pontificature in essa chiesa di Sant’Eusebio o altrove, sendovi presente il medesimo Capitolo di Sant’Eusebio giontamente col bel dono del museo del mistero della Pace».

Dati dell'opera

Soggetto: Bastone Pastorale
Autore o ambito di produzione: Cremona, bottega dei Cambi
Datazione: XVI secolo

Misure, materia e tecnica

205 x 17,9 cm; argento fuso, sbalzato, cesellato e in parte dorato

Bibliografia generale

Catalogo delle cose d’arte e di antichità d’Italia, Vercelli, a cura di A. M. Brizio, Roma 1935, pp. 85-86.

V. Viale, Il Duomo di Vercelli. Il nuovo Duomo opere d’arte dal XIII al XVIII secolo, la pinacoteca dell’arcivescovado, Vercelli 1973, p. 19 e pp. 35-37.

A. Cusano, Discorsi historiali concernenti la vita et attioni de’ vescovi di Vercelli, Vercelli 1676, p. 285.

C. Piglione, La croce di Francesco Ferrari e Damiano della Corte per Santo Stefano a Biella e l’oreficeria a Chivasso nel primo Cinquecento, in Arti figurative a Biella e a Vercelli: il Cinquecento, a cura di V. Natale, Candelo 2003, pp. 107-111.

L. Marino, Scheda 15, in Il Rinascimento a Biella. Sebastiano Ferrero e i suoi figli, catalogo della mostra Torino, a cura di M. Natale, Cinisello Balsamo 2019, pp. 186-187.