La legatura preziosa, prima dell’intervento di restauro che l’ha vista coinvolta nel Novecento, custodiva l’altrettanto importante Liber Evangeliorum. Il manoscritto, ancora conservato in Biblioteca Capitolare, è stato utilizzato a lungo durante le celebrazioni più solenni della Cattedrale.
I due piatti, secondo gli studi, sono in realtà un riuso di oggetti che precedentemente erano parte di suppellettili di altro tipo, oppure custodivano, prima del XII secolo, un altro manoscritto. La loro datazione infatti, rispetto al codice, è da anticipare di qualche decennio, qualificandoli come opera di bottega lombarda della seconda metà dell’XI secolo. Il piatto in oro, in particolare, risente delle influenze di opere come la Pace di Ariberto del Tesoro del Duomo di Milano.
Dati dell'opera
Soggetto: Legatura del Codice C
Autore o ambito di produzione: oreficeria lombarda
Datazione: seconda metà XI secolo
Misure, materia e tecnica
29 x 22 cm; lamina d’oro e d’argento, decorazioni a sbalzo e smalti, filigrane, castoni con pietre preziose, pietre dure e vetri colorati
Bibliografia generale
S. Lomartire, «Tabula ornata lapidibus diversorum colorum». La legatura preziosa del Codice C nel Museo del Tesoro del Duomo di Vercelli, Roma, 2015.