Reliquiario architettonico della Beata Vergine Museo del Tesoro del Duomo Vercelli

Il reliquiario architettonico in argento è in forma di edicola architettonica, con quattro pilastrini terminanti in capitelli a crochet e sostenenti un timpano. Quest’ultimo è decorato lungo i due spioventi da una sorta di merlatura nella faccia anteriore e da una crocetta e guglie in lamina d’argento intagliata nella faccia posteriore. Su entrambe le facce del timpano si aprono dei rosoni, quello anteriore è affiancato da due finestrelle per le reliquie e mostra al centro una pietra ovale color lavanda con l’immagine intagliata di un vecchio barbuto cui si sovrappongono altri due profili maschili.

All’interno dell’edicola del reliquiario architettonico, due angeli in rame dorato attorniano il bauletto in rame inciso contenente il dito di San Barnaba e sostengono una cornice a mandorla in argento e smalto traslucido blu e verde con bordo in rame dorato. La mandorla racchiude l’ampolla vitrea con la reliquia di Santa Caterina, pendente dalle pareti interne del timpano al quale è pure appeso anche un alberello di corallo rosso decorato da paste vitree blu e marroni.

Le fonti documentarie conservate in Archivio Capitolare di Vercelli ricordano la donazione del corallo “cum pede argenteo” alla Cattedrale di Sant’Eusebio, da parte del canonico Martino de Bulgaro († 1368). Il corallo si trova citato nel testamento del 1362 e nel necrologio, a riprova che il prezioso dono e il reliquiario architettonico per molto tempo sono stati due oggetti indipendenti, almeno fino al 1426 quando sono citati entrambi nell’Inventarium scripturarum existentium in Archivio Sancti Eusebii Vercellensis stilato dal canonico tesoriere Giovanni de Guidalardis.

Dati dell'opera

Soggetto: Reliquiario architettonico della Beata Vergine, di Santa Caterina e di San Barnaba
Autore o ambito di produzione: oreficeria locale
Datazione: XIV secolo, seconda metà

Misure, materia e tecnica

35 x 20,5 x 7,5 cm; argento sbalzato, traforato, inciso e dorato; rame sbalzato; smalto traslucido; corallo

Bibliografia generale

L. Marino e C. Piglione, Oreficeria : produzione locale e concorrenza lombarda, in Arti figurative a Biella e Vercelli. Il Quattrocento, a cura di V. Natale, Candelo 2005, pp. 152-154.

L. Marino, Grandi mecenati e piccole botteghe: le arti preziose al servizio della fede, in Arti figurative a Biella e Vercelli. Il Duecento e il Trecento, a cura di V. Natale e A. Quazza, Biella 2007, pp. 105.

C. Arnaldi di Balme e S. Castronovo, I coralli nelle collezioni sabaude: una ricognizione delle fonti inventariali e delle raccolte museali piemontesi, in Rosso corallo. Arti preziose della Sicilia barocca, Milano 2008, pp. 35-53.

S. Minelli, Chiesa e bottega: spunti di oreficeria sacra a Vercelli, in Vercelli fra Tre e Quattrocento. Atti del Sesto Congresso Storico Vercellese, a cura di A. Barbero, Vercelli 2014, pp. 501-522.