Carissime Amiche e Amici della Capitolare,
sono trascorsi sedici anni da quando Anna Cerutti mi ha aperto le porte del Palazzo e accompagnato nelle sale del Museo del Tesoro del Duomo e all’interno dei caveau della Biblioteca e Archivio Capitolare.
Luoghi magici, colmi di storia, pieni di voci. Luoghi in cui ho trascorso gran parte del mio tempo, in cui sono state spese tante parole con colleghi, docenti, studiosi, amici. Parole mai vane che nella maggior parte dei casi si sono concretizzate in progetti, mostre, eventi, ricerche e pubblicazioni.
Oggi mi considero, ormai, una memoria storica di questi luoghi, una memoria ereditata da una persona che ha dedicato la vita agli oggetti, ai manoscritti, ai libri e ai documenti conservati sui molti scaffali. Una memoria da lei stessa ereditata da altri che prima di noi hanno vissuto ogni centimetro del Palazzo.
Sono stati sedici anni intensi, in cui ho avuto la fortuna di incontrare tante persone provenienti da tutto il mondo, condividere con loro la passione per il bello. Passione che ho sempre cercato di trasmettere a voi e ai più piccoli.
Anni scanditi da successi, sconfitte, gioie, preoccupazioni, difficoltà e dolori.
Anni di crescita dell’Istituzione, del sistema museale vercellese, della Città.
Anni in cui il nome della Biblioteca Capitolare ha fatto il giro del mondo e ha portato a Vercelli docenti e studenti da ogni dove.
Nel bene e nel male il lavoro è sempre stato affrontato con il sorriso: le vittorie con una bottiglia di vino, le sconfitte con un post-it in cui annotare gli errori per migliorare. Errori che sono sempre stati utili per giungere a quella che è oggi la Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare: un centro di eccellenza per lo studio del medioevo.
Da lunedì sarò lontano da questo luogo, ricoprirò il ruolo di Project Manager presso la Fondazione Biblioteca Capitolare di Verona, un’istituzione antica tanto quanto la Capitolare di Vercelli.
Un ringraziamento a coloro che hanno reso possibile tutto questo.
Anna Cerutti. Cinzia Lacchia.
I tre Presidenti. Il card. Giuseppe Versaldi che mi ha dato l’opportunità di intraprendere questo percorso di vita. Enzo Pozzolo con il quale ho condiviso tredici anni di intensi sacrifici, importanti decisioni, grandi perdite, ma anche moltissime soddisfazioni, vittorie e trionfi, sempre con la consapevolezza della sua stima e riservata presenza. Piero Bellardone con il quale ho iniziato un percorso pochi mesi fa e con il quale fin da subito si è instaurata un’ottima intesa e un apprezzamento reciproco, avremmo potuto fare grandi cose.
I Consiglieri e i Revisori dei conti che hanno sempre creduto in me e con i quali ho condiviso vittorie e sconfitte.
I membri dei Comitati Tecnico-Scientifici della Fondazione con i quali abbiamo costruito molti progetti di valorizzazione.
I Vescovi mons. Marco Arnolfo e padre Enrico Masseroni. I canonici, i preti, i colleghi di Curia e di Palazzo, le suore del Vescovo e Claudio Manzo.
I colleghi, i docenti, gli studiosi, i fornitori e i rappresentanti delle Istituzioni con i quali ho avuto il piacere di lavorare.
La Fondazione CRV e la Società Storica Vercellese.
Saverio Lomartire e Gisella Cantino Wataghin che, fin dagli anni del Laboratorio di Archeologia e Storia dell’Arte dell’UPO, mi hanno accolto tra le loro braccia e mi hanno aiutato a crescere professionalmente e personalmente.
Francesco Malaguzzi con il quale ho trascorso molti anni a studiare legature e xilografie, ma non solo.
Winfried Rudolf che ha creduto nella Biblioteca e ha creato con noi la Vercelli School of Medieval European Palaeography.
Silvia Faccin e Sara Minelli.
Tutte le persone che in questi anni hanno vissuto il Museo e la Biblioteca, hanno partecipato ai nostri eventi e hanno creduto in noi.
Alla mia famiglia che sempre mi ha appoggiato e continuerà a farlo in futuro.
Lascio con gioia a Sara e Silvia il piacere e l’onere di continuare il lavoro svolto insieme fino a oggi. Con la consapevolezza che lo sapranno portare avanti con la medesima attenzione che dal 2005 permea gli ambienti della Fondazione. Con l’aiuto di un Presidente consapevole del ruolo che è stato chiamato a rivestire.
A loro il mio augurio di buon lavoro!
A tutti voi il mio saluto, un abbraccio e un ringraziamento per aver condiviso con noi una stessa passione!
Timoty Leonardi