Dopo mille anni il Vercelli Book è tornato di nuovo sul suolo inglese. L’occasione è la mostra Anglo-Saxon Kingdoms: Art, Word, War dal 19 ottobre 2018 alla British Library di Londra.
Anglo-Saxon Kingdoms
Claire Breay, curatrice della mostra, ha dichiarato: “Il periodo anglosassone vide la formazione del regno d’Inghilterra e l’emergere della lingua e della letteratura inglese. Anglo-Saxon Kingdoms: Art, Word, War sarà la mostra più spettacolare fino ad oggi realizzata di manoscritti e oggetti che coprano l’intero periodo anglosassone”.
Molte delle opere esposte sono parte delle straordinarie collezioni della British Library, ma sono presenti anche un gran numero di prestiti molto significativi.
I protagonisti
Numerosi sono i manoscritti esposti nelle sale della Paccar Gallery della British Library come il Lindisfarne Gospel, realizzato tra VII e VIII secolo con meravigliose miniature e il St Cuthbert Gospel, tra i primi codici “tascabili” dell’VIII secolo. Ma vi sono anche degli ospiti di eccezione, provenienti da molte biblioteche e collezioni estere. Il Codex Amiatinus, la più antica Bibbia completa, proveniente dalla Biblioteca Medicea Laurenziana e il Vercelli Book, conservato nella Biblioteca Capitolare di Vercelli. Sarà la prima volta che il Vercelli Book tornerà in Inghilterra dopo quasi 1000 anni di lontananza dal luogo in cui è stato concepito e realizzato intorno al 975. Sono presenti anche importanti reperti di oreficeria e archeologia, come croci pettorali, equipaggiamenti militari, sculture.
La sezione della lingua e poetica anglosassone
Tra le varie sezioni della mostra ce ne sarà una molto importante. Qui per la prima volta si troveranno insieme i quattro ed unici testimoni sopravvissuti ai secoli contenenti testimonianze scritte di poetica anglosassone. Il manoscritto Cotton Vitellius, famoso con il nome Beowulf, conservato alla British Library, sarà esposto con il Vercelli Book, l’Exeter Book in prestito dalla Exeter Cathedral Library e il Junius 11, in prestito dalla Bodleian Library di Oxford.
Una mostra che attraversa sei secoli di storia, dalla caduta dell’Impero Romano alla conquista Normanna. Sono esposti 180 pezzi che raccontano la storia, l’arte, la letteratura e la cultura dell’Inghilterra anglosassone. Tutte le opere sono importanti reperti sopravvissuti a guerre ed invasioni, alla distruzione e dissoluzione dei monasteri, a disastri naturali e incendi. Molti di questi tesori provengono da fuori Inghilterra e alcuni di loro vengono riuniti per la prima volta nello stesso luogo.
L’allestimento
Il Vercelli Book è stato allestito all’interno di una teca in compagnia del Beowulf. L’esposizione tiene conto delle caratteristiche fisiche della legatura e di tutte le problematiche legate alla permanenza di un manoscritto in vetrina, per alcuni mesi aperto in una determinata pagina. Per l’occasione è stato scelto l’incipit del poema del Sogno della Croce, che si trova al foglio 104v.
Intorno al Vercelli Book
Il Vercelli Book ritornerà a Vercelli nel mese di febbraio 2019. Per l’occasione è stato fissato un evento, nell’ambito del Passeggiando tra sacro e profano, sabato 9 marzo, dal titolo Il Vercelli Book non l’ha portato Guala Bicchieri.
Prima del suo ritorno sarà oggetto di una conferenza che si terrà alla British Library nell’ambito dell’Incontro di studio Manuscripts in the Anglo-Saxon Kingdoms nei giorni 13-15 dicembre 2018. A parlare del manoscritto sarà il professore e amico Winfried Rudolf della Georg-August-Universität di Göttingen: The Return of the Vercelli Book: New Observations on Its Italian Provenance.
Il Vercelli Book rimarrà sempre nella storia londinese grazie al catalogo della mostra e al portale Discovering literature della British Library, in cui è stata dedicata una pagina completa.