Pianeta e piviale si ricollegano alla breve reggenza del vescovado vercellese da parte di Giuliano della Rovere, diventato Papa nel 1503 con il nome di Giulio II. Egli non risiedeva a Vercelli, ma affidò la diocesi ad un suo emissario e donò alla Cattedrale il prezioso paramento, utilizzato durante le festività più solenni.
Opera di manifattura veneziana per il tessuto e fiammingo-borgognona per i ricami, l’opera, nel suo insieme, è rappresentativa della preziosità dei paramenti rinascimentali e del livello qualitativo raggiunto dalle botteghe presso le quali si servivano i personaggi più raffinati del Cinquecento. I pannelli cuciti su pianeta e piviale rappresentano scene tratte dalla vita di Cristo con splendidi virtuosismi in filati d’oro e tessuti preziosi.
Dati dell'opera
Soggetto: Paramenti di Giulio II
Autore o ambito di produzione: manifattura veneziana e fiammingo-borgognona
Datazione: fine XV – inizio XVI secolo
Misure, materia e tecnica
136 x 66,5 cm (pianeta) – 150 x 300 cm (piviale); velluto, taffetà, lino, filati d’oro
Bibliografia generale
G. Bovenzi, Ricami e arazzi: il paramento di Giuliano della Rovere e l’arazzo con il Battesimo di Cristo a Vercelli, in Arti figurative a Biella e a Vercelli, il Cinquecento, a cura di V. Natale, Candelo 2003, pp.129-131.
F. Elsing, Pianeta e piviale di Giuliano della Rovere, in Il Rinascimento a Biella. Sebastiano Ferrero e i suoi figli, catalogo della mostra a cura di M. Natale, Borgomanero 2019, pp. 190-195.
M. Budicin, S. Lucić Vujičić, Renesansna misnica od zlatnog baršuna iz hvarske katedrale, in «Portal», 10/2019, pp. 73-96.