Descrizione
La cassa in piombo è stata realizzata a seguito del ritrovamento delle reliquie di Sant’Eusebio al di sotto del pavimento dell’area presbiteriale della Cattedrale, il 18 febbraio 1581. La sepoltura era coperta da una lastra in piombo rivestita da una tavola in bronzo o ottone dorato corredata dall’iscrizione che segnalava la presenza dei resti. La lastra plumbea utilizzata per ricoprire e sigillare la sepoltura è stata in seguito usata per realizzare la cassa.
Notizie storico-artistiche
Secondo il resoconto della Visita Pastorale di Giovanni Stefano Ferrero stilato nel 1599 l’urna in piombo era esposta sull’altare della Cattedrale dedicata a Eusebio. Nel 1628 parte dei resti del patrono sono stati traslati in un’altra urna, detta del Giovedì Santo, commissionata dal vescovo Giacomo Goria. Ancora, nel 1733, le reliquie sono state spostate nell’urna in argento commissionata da Carlo Emanuele I di Savoia per contenere il corpo del Beato Amedeo IX, riadattata, stando ai Libri dei Conti del Capitolo della Cattedrale, con una statuetta raffigurante Eusebio.
L’urna in piombo è stata comunque usata fino a tutto il XIX secolo con parte dei resti del Santo e spostata più volte all’interno della Cattedrale.
Dati dell'opera
Soggetto: Urna in piombo di Sant’Eusebio
Autore o ambito di produzione: ambito vercellese
Datazione: 1581
Misure, materia e tecnica
29 x 26 x 53,5 cm; piombo saldato e inciso
Bibliografia generale
S. Uggè, G. Ferraris, Et verbum caro factum est… La Bibbia oggi e la sua trasmissione nei secoli, Vercelli, 2006, pp. 43-44.
G. Brusa, S. Faccin, T. Leonardi, S. Minelli, Eusebio e i suoi Vangeli. Le origini di una biblioteca, catalogo della mostra, Vercelli 2021, p. 16.