
Anche il Museo del Tesoro del Duomo ha raccolto la prima sfida lanciata dai volontari SCN delle Biblioteche civiche di Vercelli e Santhià per #confrontinaspettati.
Questo mese il libro scelto per la sfida è il romanzo per ragazzi di J. K. Rowling, Harry Potter e la Pietra Filosofale.
La Pietra Filosofale: tra storia e fantasia
L’antica disciplina dell’alchimia si occupa di fabbricare la Pietra Filosofale, una sostanza leggendaria dai poteri sbalorditivi. La pietra è in grado di trasformare qualsiasi metallo in oro puro e per giunta produce l’Elisir di Lunga Vita, che rende immortale chi lo beve.
(da Harry Potter e la Pietra Filosofale)
La Pietra Filosofale si identifica come uno strumento alchemico potentissimo, ma può essere intesa anche come concetto filosofico più ampio.
Nel libro di J. K. Rowling leggiamo che per Harry Potter e i suoi amici è fondamentale proteggerla per evitare che il temibile mago oscuro Voldemort riesca a tornare in vita. In questo romanzo la Pietra Filosofale è essenziale per creare l’Elisir di Lunga Vita. Nella tradizione alchemica la Pietra Filosofale poteva donare la vita eterna e tramutare il metallo vile in oro. Per gli alchimisti medievali rappresentava un concetto più astratto. Incarnava la conoscenza universale e la possibilità di elevare lo spirito dalla materia. La leggenda dice che l’alchimista francese Nicolas Flamel sia riuscito a creare la Pietra Filosofale. La Rowling ha utilizzato la sua storia nel primo libro di Harry Potter per giustificare l’esistenza del simbolo alchimico.
La Pietra Filosofale al Museo del Tesoro del Duomo
Il collegamento tra Harry Potter e il Museo del Tesoro del Duomo è la Pietra di San Brandano, reliquia custodita da una zampa di grifone in argento del XVI secolo. La zampa di grifone richiama lo stemma della casata del piccolo mago, il Grifondoro. La pietra ricorda la Pietra Filosofale di Harry Potter.
Da un punto di vista religioso i reliquiari svolgono, in una certa misura, la stessa funzione trascendentale della leggendaria Pietra Filosofale. Attraverso la reliquia il santo può continuare a vivere, svolgendo il ruolo di intermediario e mediatore tra Dio e gli uomini. Per i credenti i corpi dei santi o gli oggetti da loro usati e toccati in vita possiedono virtù taumaturgiche, poteri mistici e capacità al limite della magia.
Il viaggio di San Brandano
Come la Pietra Filosofale, la Pietra di San Brandano, conservata al Museo del Tesoro del Duomo, rimanda alla ricerca della conoscenza tanto inseguita da santo. Conosciuto come il Navigatore, Brandano di Clonfert (460-577 ca.) è stato un monaco e abate irlandese che ha dedicato la sua vita ai pellegrinaggi in mare alla ricerca dell’Eden. Ma la sua missione era l’evangelizzazione delle popolazioni nell’Atlantico Settentrionale. Molti sono i luoghi da lui visitati. Secondo gli studiosi Brandano arrivò nel continente americano con quasi 400 anni di anticipo rispetto ai Vichinghi e 1000 anni prima di Cristoforo Colombo.
La reliquia conservata al Museo, si ricollega forse all’episodio della Navigatio, in cui Brandano costeggia la cosiddetta “Isola dei Fabbri”, o “Isola dell’Inferno”. Qui viene attaccato dagli abitanti dell’isola con delle pietre infuocate.
Silvia Spagnoletti, volontaria SCN