Mendaleo, ovvero “carissimi”, è stata la prima parola della mia nuova vita.
Oggi vi voglio raccontare cosa si nasconde dietro le quinte delle ore di un volontario del servizio civile universale.
Formazione? Di chi?
Non solo museo, mostre, visitatori, ma anche giornate in cui mettersi in gioco. Le più temute, quelle di formazione (nuovi mostri sigla)!!!
Durante tutto l’anno i volontari sono tenuti prendere parte a delle giornate formative. Queste affrontano varie tematiche: alcune sono più generiche, spiegano cos’è il servizio civile, come affrontarlo e capire come poterlo sfruttare al meglio. Altre sono molto specifiche: sono quelle mirate ad approfondire il cuore del progetto in cui il volontario è inserito. Io e la mia collega Martina facciamo parte del gruppo Musei Connessi che comprende anche Museo Leone, Museo Borgogna, Fondazione Museo Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare, MaC – Museo Archeologico città di Vercelli, Palazzo dei musei – Pinacoteca di Varallo e Museo Calderini, e Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato.
Sì ma che si fa in queste giornate??Beh Signori, Adesso ve lo spiego io cit. Scat Cat
( Tutti quanti voglion fare le giornate formative, Alleluia)!!!
Visitiamo i musei, scopriamo le collezioni e approfondiamo il legame, la connessione, esistente tra tutte le nostre istituzioni. E se non ci sono “reali” connessioni?? Beh si creano!
Le reliquie in MTD e Palazzo dei Musei
La formazione spesso ci permette di scoprire realtà che non conoscevamo. Prendete ad esempio la Pinacoteca di Varallo e il Museo Calderini. Che cosa li accomuna al Museo del Tesoro del Duomo che è famoso soprattutto per la sua collezione di reliquie e reliquiari? Forse dal titoletto di questo paragrafo vi sarete chiesti se vi sto nascondendo qualcosa. Ci provo, ma una bella visita in entrambi i musei vi farà capire che il mistero non è tale e che tutto è alla luce del sole. Perché all’interno del complesso di Varallo dovrebbero esserci delle reliquie? In MTD ci sono, è fuori di dubbio, ma a Varallo? Ecco il colpo di scena, il punto in cui dove non sembrano esserci connessioni è nostro compito crearle: ho trovato una reliquia molto particolare e molto curiosa al Museo di Scienze Naturali “Pietro Calderini”. Questo porta il nome del professor Pietro Calderini, sacerdote naturalista valsesiano che fondò il Museo nel 1867, riunendo diverse tipologie di reperti: documenti donati da scienziati milanesi e piemontesi, costumi tradizionali donati dai valsesiani, materiali esotici e rari.
Il colpo di scena
Durante la visita l’Olp e i volontari del servizio civile ci hanno voluto deliziare di un pezzo a detta loro molto “Splatter” non alla Tarantiniano ma più alla Kubrick con la Sindrome della mano aliena, in verità è frutto di un Garibaldino! Si tratta di una reliquia civile, un braccio, un pò come quello, santo, che potete trovare al Museo del Tesoro del Duomo. Più precisamente, il Museo Calderini conserva il braccio del Generale Giacomo Antonini di Vocca, che combatté durante la seconda guerra d’indipendenza. Il resto del corpo è oggi a Prato Sesia ma il braccio è stato donato dopo l’amputazione. Per chiarirvi le idee cito la descrizione da lui stessa lasciata:
brandendo la spada alla testa della legione degli Esuli Italiani nel combattimento dell’Olmo presso Vicenza il 21 Maggio 1848, colpito da mitraglia austriaca, venne amputato sopra l’enorme ferita e donato dal Generale alla sua eroica Legione!
Eccola la connessione, attraverso le reliquie: una per la patria e l’altra per la fede, ugualmente testimoni di un passato che accomuna non solo i Musei ma la società stessa.
Come direbbe Mando, “This is the Way”
Micol