Reliquiario a braccio di San Giacomo minore, arricchito con micro smalti in losanga e castoni con pietre dure e perle. La decorazione in fasce elaborate esprime la volontà dell’artista, o del committente, di simulare la manica di una ricca veste a tunica oltre a glorificare le reliquie custodite. Grazie ad una annotazione presente nei fogli di guardia del manoscritto V della Biblioteca Capitolare, la commissione del reliquiario è attribuita all’Arcidiacono Martino de Bulgaro (+1362). Egli fu anche canonico e magister della Cattedrale e il suo nome è presente in molti altri documenti, come ad esempio il suo testamento conservato in Archivio capitolare e il Necrologio presente sul manoscritto XXXIII della Biblioteca. Il canonico è stato un grande donatore:  commissionò una statuetta argentea raffigurante Sant’Eusebio, donò un alberello di corallo con pietre preziose poi inglobato nel reliquiario architettonico della Beata Vergine, riuscì a dotare la Cattedrale di una reliquia della Croce di Cristo. Oltre a questi lasciti, ancora visibili, sono molti i manoscritti a lui ricondotti così come altri importanti beni destinati alla Cattedrale.

Dati dell'opera

Soggetto: Reliquiario a braccio di San Giacomo minore
Autore o ambito di produzione: oreficeria locale
Datazione: metà del XIX secolo

Misure, materia e tecnica

57 x 17,5 x 19,5 cm; argento sbalzato, traforato, smalti

Bibliografia generale

G. Ferraris, Le chiese stazionali delle rogazioni minori a Vercelli dal sec. X al sec. XIV, p.222, 1995.

L. Marino, Grandi mecenati e piccole botteghe: le arti preziose al servizio della fede, in Arti figurative a Biella e Vercelli. Il Duecento e il Trecento, a cura di V. Natale e A. Quazza, Biella, 2007, pp. 105-110.

S. Minelli, Chiesa e bottega: spunti di oreficeria sacra a Vercelli, in Vercelli fra Tre e Quattrocento, Atti del VI Congresso Storico Vercellese (Vercelli 22-24 novembre 2013), a cura di A. Barbero, Vercelli 2014, pp. 501-522.