L’esposizione temporanea al Museo del Tesoro del Duomo, nell’ambito delle celebrazioni per i 1650 anni dalla morte di Sant’Eusebio, sarà visitabile a partire dal 15 settembre 2021. Un viaggio per ricostruire i passi di Eusebio a Vercelli e la sua importanza per il medioevo cristiano.
Eusebio e le origini della diocesi di Vercelli
Primo vescovo del Piemonte, primo vescovo di Vercelli. Eusebio ha dato il via alla storia religiosa plurimillenaria della città. Divenne modello per tutti i vescovi vercellesi e non solo. Ne parlò Sant’Ambrogio in una famosa lettera. Lo ricorda la Cattedrale, meta di pellegrinaggio privilegiata proprio per la presenza della sua sepoltura. Ne parlano i tributi artistici, architettonici, scultorei e manoscritti che raccontano la sua storia incredibile.
Schierato contro l’eresia ariana, Eusebio si è impegnato a favore del cristianesimo e per la riorganizzazione della Chiesa, sostenendo il cenobitismo generalizzato in ambito ecclesiastico. Uomo di Dio e di mondo, politico, guerriero della fede e primo impulso di una lunga tradizione culturale vercellese.
Tutti questi aspetti saranno raccontati nell’esposizione a lui dedicata in Museo, attraverso alcuni manoscritti, partendo dal Codice A e dalla sua legatura.
Eusebio e il primo scriptorium
La tradizione vuole che il Codice A, Codex Vercellensis Evangeliorum, sia stato vergato da Eusebio in persona nel IV secolo, presso il Sacro Monte di Crea. Una storia degna di produzioni letterarie e cinematografiche che si unisce alle tante altre, più o meno fabulistiche, narrate nella Vita Antiqua, l’agiografia del santo datata tra VII e IX secolo.
Al di là della visione romantica del passato, il Codice A è effettivamente datato su base paleografica al IV secolo. Una Vetus Latina dei quattro Vangeli in uso nella chiesa vercellese che, una volta sostituita dalla Vulgata di San Girolamo, è divenuta reliquia. Forse non è stato Eusebio in persona a comporre il manoscritto, ma nella sua produzione possiamo intravedere le origini dello scriptorium della Cattedrale e di molti testi in seguito conservati in Biblioteca Capitolare.
Eusebio nei secoli attraverso i manoscritti e i sacri resti
Se già solo il Codice A merita di essere visto, nell’esposizione saranno presenti anche altri manoscritti provenienti dalla Biblioteca Capitolare. Testi che tramandano la già citata Vita Antiqua e opere che testimoniano il rinnovamento dei manoscritti liturgici in Cattedrale tra la fine del XII secolo e l’inizio di quello successivo. Uno spaccato temporale in cui lo scriptorium eusebiano sembra essere stato particolarmente impegnato nell’aggiornamento del set di libri a disposizione della Cattedrale.
A chiudere la mostra la cassa in piombo in cui furono posti i resti di Eusebio nel 1581 e il reliquiario contenente la pietra della controversa lapidazione.
Queste sono solo alcune delle tante storie che la mostra Eusebio e i suoi Vangeli. Le origini di una biblioteca racconterà al pubblico.
Le coordinate
L’esposizione sarà visitabile, negli orari di apertura del museo, dal 15 settembre al 19 dicembre 2021. A corredo della mostra è possibile prenotare la visita breve alla Biblioteca Capitolare per scoprire da vicino il Codice A – Codex Vercellensis Evangeliorum con un’esperienza unica ed esclusiva.
La mostra è realizzata grazie al sostegno dell’Arcidiocesi di Vercelli, della Fondazione CRV e del Lions Club di Vercelli, in rete con MUVV – Musei di Vercelli e Varallo.