Ciao. Mi chiamo Paolo Colombo.
Non ho ancora compiuto 22 anni, non abito a Vercelli e, soprattutto, non sono ancora morto.
Non sono uno studente né di Storia Medievale, né di Lettere Antiche. Non mi è mai passato per l’anticamera del cervello di iscrivermi ad un corso di Storia e Tecnica di restauro della miniatura.
Non ho mano ferma. Non sono preciso nei lavori di fino. Non potrei mai essere in grado, che so, di ricucire un manoscritto medievale piuttosto che ritoccare con un pennellino un affresco.
Ma passiamo al concreto
Non avrei mai pensato di riuscire a prendere il voto più basso di tutta la mia carriera scolastica proprio all’Università. Eppure nell’ultima sessione non ho passato l’esame di Bilancio al primo appello.
Per questo, per poterlo ridare e prendere un voto decente, non ho potuto iniziare la mia prima esperienza di stage nel giorno concordato preventivamente. Ho dovuto rimandare il mio ingresso alla Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare di Vercelli.
Presso la Fondazione, non ho trascorso un mese della mia esistenza a contemplare il Mappamondo di Vercelli, che non si trova appeso sopra alla porta del bagno dell’ufficio. Una volta compresa la beffa, i dileggiatori non mi hanno mostrato la pergamena medievale conservata tra i documenti dell’Archivio Capitolare.
Quando ho potuto vederla, pochi giorni dopo, nella profusione di stupore non ho tuttavia manifestato sintomi da sindrome di Stendhal.
“Scrivi qualcosa sul Modena!”
E non ho nemmeno trascorso questo breve ma intenso momento della mia estate a studiare in modo approfondito la vita e gli scritti di Gian Battista Modena. A mio malgrado direbbe qualcuno.
Non è sicuramente per mancanza di mia volontà o di curiositas, l’elemento principale che Vittorino da Feltre ricercava nei suoi studenti. Pur essendo stato uno degli storici più eccentrici che ha trattato la città di Vercelli, purtroppo non ho avuto abbastanza tempo.
Insomma, ciò che ho combinato nella mia prima esperienza di stage presso il Museo del Tesoro del Duomo e Biblioteca e Archivio Capitolare, non ve lo dirò certo in questa sede.
Se non avete intenzione di trascurare i dettami di Vittorino – celebre maestro di Federico da Montefeltro – peccando di curiosità, allora iscrivetevi alla newsletter, leggete il blog pubblicato sul sito internet della Fondazione.
Conclusioni
Altrimenti, beh.. non saprei proprio cosa dirvi.
Ciò che posso, anzi, voglio dire, però, è che non rimpiango per nulla di aver lavorato in stage per un mese e di aver avuto l’occasione di conoscere delle persone serie e competenti, ma allo stesso tempo simpatiche e scanzonate, mature e per nulla chiuse.
Come potrei non ringraziarle?
Grazie Sara.
Grazie Silvia.
Grazie Timoty.
Paolo Colombo